Il ruolo dell’investigatore privato

Se i divorzi e le separazioni sono in rapido aumento, anche il ricorso ad un investigatore privato per determinare le sorti di una causa a proprio favore, è in fase di crescita.

L’apporto dell’investigatore privato risulta essere sovente decisivo in varie fasi di un processo di separazione o divorzile.

Il caso più “classico” è costituito dalla richiesta del cliente di reperire elementi probatori validi in vista di una futuribile separazione con il proprio coniuge, spesso afferenti ad un comportamento di infedeltà o ad altre circostanze che possano determinare eventualmente l’addebito in caso di separazione giudiziale.

L’investigatore viene ingaggiato tuttavia anche quando la causa di separazione è già iniziata e vi sono magari già state delle determinazioni da parte del giudice e quindi è finalizzato ad ottenere una revisione delle condizioni di separazione, in particolare riguardanti le condizioni economiche o di affidamento dei figli.

Infine, contrariamente a quanto grossolanamente si ritiene, l’investigatore privato viene chiamato ad intervenire anche dopo la sentenza di divorzio, per revisionare magari le condizioni sancite giudizialmente, attraverso interventi tesi ad apportare prove inerenti variate capacità reddituali o convivenze more uxorio.

In sostanza tuttavia gli aspetti portanti in cui è chiamato il detective con il suo apporto professionale sono inerenti la sfera relazionale, quindi tutto ciò che in modo molto semplicistico si racchiude nel concetto di “infedeltà”, quella patrimoniale e reddituale ed infine l’affidamento dei figli, minori o non,

Rispetto ai decenni passati, sebbene le investigazioni matrimoniali restino un business centrale per le agenzie investigative, nell’ambito delle medesime sono magari in calo gli incarichi finalizzati all’accertamento della mera infedeltà mentre sono in ascesa le esigenze relative ad altri aspetti .

I coniugi in fase di separazione esprimono necessità di ottenere elementi di prova che possano dimostrare la scarsa attitudine genitoriale della controparte per ottenere migliori condizioni o l’affidamento esclusivo dei figli, chiedono indagini per dimostrare che il coniuge o i figli maggiorenni lavorano in nero e quindi occultano i propri redditi beneficiando indebitamene di assegni di mantenimento sproporzionati oppure richiedono l’intervento di un investigatore privato per eliminare l’assegno divorzile qualora il coniuge abbia nel frattempo ricostruito una propria vita componendo un nuovo nucleo famigliare.

Nel diritto matrimoniale sono quindi molteplici le fattispecie che possono determinare l’esigenza di un apporto investigativo e quindi di elementi probatori, spesso video/fotografici o documentali come dossier informativi di carattere finanziario (beni immobili, mobili, relazioni bancarie).

Nel caso in cui venga eseguita una classica investigazione, ovvero attraverso il lavoro di agenti che documentano le proprie dichiarazioni anche con foto e video,  non solo gli elementi procurati dall’agenzia investigativa sono validi in giudizio ma può essere effettuata anche una deposizione in un’udienza da parte del personale investigativo intervenuto.

Infatti i detectives privati sono abilitati al trattamento dei dati sensibili, secondo le disposizioni normative dettate dall’Autorità Garante per il trattamento dei dati personali, eseguire foto, riprese video, appostamenti e pedinamenti (anche attraverso strumentazioni GPS).

Occorre tuttavia rivolgersi ad un investigatore privato autorizzato, ovvero munito delle necessarie autorizzazioni di pubblica sicurezza che vengono rilasciate dalle competenti Prefetture, sulla base di rigidi criteri e caratteristiche puntualizzate nel 2010 dalla riforma legislativa che ha interessato il settore.